Scagliarini

L’A.R.D.E. e il suo fondatore

Un bel po’ di anni fa, in una delle nostre riunioni ad Assisi, conobbi il sig. Benzi, si presentò come Presidente dell’A.R.D.E. (Associazione Reduci Dall’Egeo).
Rimasi sorpresa, sapendo che il Presidente era il Comm. Avio Parizzi, lo dissi a Benzi.
Mi rispose dicendo che Parizzi aveva presentato le sue dimissioni per motivi di salute. Tornata a casa telefonai a Parizzi il quale confermò aggiungendo che era stato nominato Presidente Onorario.
Ebbi modo di conoscere il sig. Parizzi quando ero a Rodi, allora Possedimento italiano.
Il mio fidanzato, Francesco Landriscina, che poi divenne mio marito, prestava servizio militare presso il Comando dell’Aeronautica e frequentava Parizzi anch’egli nello stesso Comando.
Mio marito, avvalendosi del decreto legge che esonerava dal servizio militare chi aveva altri fratelli al fronte, tornò al suo impiego presso il Municipio di Rodi.
Nel gennaio 1942 ci sposammo.
Che pazzia, sposarsi in piena guerra e diventare mamma.
Quanta irresponsabilità!
Si bruciavano i tempi e si arrivò all’infausto settembre 1943. Il caos, dovuto all’armistizio, cambiò tutto da un giorno all’altro: chi fuggiva, chi si arrendeva ai Tedeschi, chi non si sentiva di tradire l’alleato.
Non riuscimmo a sapere che fine avesse fatto l’amico Parizzi.
Negli anni ’50 (eravamo da tanto in Italia) mio marito nel leggere sul settimanale “La Domenica del Corriere” la rubrica “Lettere al Direttore”, trovò un articolo scritto da Avio Parizzi il quale, tra l’altro, invitava i Reduci dall’Egeo a iscriversi alla fondazione ARDE, Borgo Onorato 12 – 43100 Parma.
Mio marito, felice esclamò: “Avio si è salvato, però preso da problemi familiari non si attivò per prendere contatti”.
Anni dopo, molti per la verità, arrivò una lettera di Parizzi (v. doc. 1) indirizzata a mio marito con la quale lo invitava ad iscriversi alla sua Fondazione.
La lessi un po’ emozionata, mio marito era deceduto da sei mesi.
Telefonai ad Avio Parizzi e da allora – periodicamente – ci sentivamo per telefono.
Ebbi modo di parlare anche con sua moglie, seppi della sua nomina a Commendatore, se la meritava, poi venne il giorno dell’incontro con Benzi ad Assisi.
Dopo qualche anno anche il sig. Benzi venne a mancare.
Il nostro periodico “La Stella di Rodi”, nel riportare la notizia, Gli attribuì erroneamente la qualifica di “fondatore” dell’ARDE.
Ne parlai con Roberto Gadaleta e, dietro suo suggerimento, scrissi a Parizzi pregandolo di inviarmi una sua dichiarazione attraverso la quale potesse confermarmi il suo ruolo di fondatore.
Me la mandò inviandomi anche una sua foto in divisa quando era militare a Rodi.
Consegnai tutto e Roberto Gadaleta. Collaro per motivi di età si era ritirato. Il posto di Presidente della nostra Associazione rimase vuoto per un po’ di tempo, poi fu nominato Roberto.
Appena tornato da Assisi mi telefonò dicendo che al più presto il problema Parizzi l’avrebbe risolto.
Purtroppo non ne ha avuto il tempo, la sua morte così inaspettata, ci lasciò … non trovo la parola giusta, abbiamo perso un grande amico.
Dal sig. Basilio Mangafà venni a sapere che avrebbe partecipato al raduno annuale di Assisi, questo nel maggio scorso.
Mi premurai a raccogliere tutti i dati in mio possesso (pratica Parizzi), glieli consegnai e al suo ritorno mi disse che li aveva dati al nostro nuovo Presidente, l’avv. Andreuzzi.
Purtroppo il sig. Parizzi è venuto a mancare nel mese di giugno 2011 alla bella età di 95 anni.
Pur così avanti negli anni la sua mente era lucida e coerente.
La sua famiglia, moglie, figlie e nipoti, desiderano che al loro caro venga riconosciuto ciò che ha fatto.
La figlia Patrizia, nella sua lettera, chiede che nel periodico “RODI ITALICA” venga riportata la verità sottolineando come il padre avesse messo l’anima e tanti anni di lavoro per la fondazione ARDE.

 

ROSA JOLANDA SCAGLIARINI

 

Rosa Jolanda Scagliarini è nata a Smirne il 3 dicembre 1923.
E’ stata profuga per ben tre volte, la prima all’età di 11 anni nel mese di ottobre 1934 a seguito dell’entrata in vigore della legge con la quale il Governo turco regolamentava il lavoro degli stranieri con la conseguenza che la famiglia della poetessa si imbarcò sulla nave italiana “Piero Foscari” alla volta dell’Italia.
Nel mese di marzo 1935 la famiglia Scagliarini raggiungeva Rodi.
A seguito delle tristi vicende successive all’8 settembre 1943, l’A. con il marito e la figlioletta raggiungeva con una piccola barca, dopo un viaggio periglioso, Marmaris sulla costa turca: era profuga per la seconda volta. Il desiderio di raggiungere Smirne veniva infranto dalla circostanza che vietava ai profughi stranieri di allontanarsi da Marmaris.
Con la fine della guerra, insieme ad altri profughi, fu imbarcata su un veliero a motore per raggiungere Rodi, da cui si allontanerà definitivamente il 2 novembre 1946 sulla nave “Miraglia” per raggiungere Napoli.
Il 1° gennaio 1948, con la riassunzione al servizio del coniuge presso il Comune di Terlizzi, in provincia di Bari, l’A. poteva finalmente iniziare un’esistenza serena, godendo delle gioie della famiglia.
Con l’autobiografia dal titolo “Profughi”, Rosa Jolanda Scagliarini ha partecipato al concorso “Parole ritrovate: lo scrittore che c’è in te” promosso dall’Istituto gerontologico Pio Albergo Trivulzio, vincendo il 1° premio.
Rosa Jolanda Scagliarini ha, peraltro, partecipato alla XXI^ edizione del concorso nazionale di poesia “Graffito d’argento” indetto dai Comuni di Pollena Trocchia e Molfetta (anno 2012) conseguendo il 1° premio.

Paola Delfanti Andreuzzi

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