Don Fino – Il Tempio Votivo

L’idea di un Tempio Votivo per i 15 mila Caduti e Dispersi nel Dodecaneso, ebbe inizio con un voto che espressi sul campo di battaglia di Rodi e precisamente a Maritza, quando, nel novembre 1943, scampato miracolosamente e sopravvissuto all’immane tragedia, promisi a quei poveri figli caduti accanto a me che, se fossi tornato in Patria, avrei eternato la memoria dei loro sacrifici nello splendore della Fede e dell’amore fraterno.

Da allora quel mio voto e la voce dei fratelli caduti hanno continuato a recarmi, attraverso il mare Egeo e i monti della Balcania, l’eco del loro generoso olocausto.

Quella voce non poteva né doveva essere dimenticata.

E con me non l’ha dimenticata nessuno dei sopravvissuti reduci dall’Egeo.

Monti genitori di questi nostri fratelli caduti sono morti; molte spose percorrono ormai le vie del tramonto; gli stessi Reduci dall’Egeo, vittime più o meno doloranti di quella tragedia, vanno via via scomparendo.

Tuttavia ci ha sempre confortati e sorretti la grande fiducia – stavo per dire l’incrollabile certezza – che, prima di arrestarci definitivamente sull’itinerario del nostro lungo martirio, noi avremmo dovuto e potuto lasciare un ricordo imperituro del glorioso sacrificio di tanti fratelli caduti accanto a noi in quell’estremo lembo della Patria.

Il Tempio Votivo di Sermoneta offre diverse interessanti analogie con il Fileremo di Rodi: sorge in posizione incantevole e alla stessa altezza sul livello del mare; come quello di Rodi, si affaccia su una vasta pianura; è circondato da boschi; troneggia sull’aeroporto “E. Comani” e sul Centro Tecnico Addestrativo di Latina, come il santuario del Fileremo sull’aeroporto di Maritza; l’antico massiccio castello del Cavalieri di Rodi è richiamato alla memoria dal turrito Castello Caetani. Entrambi sono annessi al Convento dei Minori francescani, oasi di preghiera, di solitudine e di pace.

S.E. Monsignor Pintonello scrisse:
veramente geniale ed altamente patriottico il proposito di eternare la storia delle epiche imprese che rifulgono dell’aureo splendore di ben 40 Medaglie d’Oro coll’erezione d’un Tempio dedicato alla Vergine Castellana d’Italia e venerata sotto il titolo suggestivo di Madonna del Fileremo, che in terra di Grecia, dalla sacra Icone sorrise benedicente ai nostri soldati.

Quanti furono commilitoni, compagni di lotta e di sacrificio e quanto conservano nell’animo il ricordo dei Fratelli Caduti, sostengono moralmente e materialmente la nobile iniziativa.

Il 25 aprile 1971, alla presenza delle maggiori Autorità ecclesiastiche, civili e militari, il Prefetto di Latina ha scoperto, sul frontone della Chiesa, la Lapide commemorativa benedetta da S.E. Mons. Pintonello, Arcivescovo di Latina, Terracina, Sezze e Priverno:

Il Centro Veritas et Amor
Sostenuto dall’Associazione Reduci dell’Egeo
Nel none di Dio e della Patria
Sottrasse al secolare abbandono
Per restituire all’antico splendore
Questo sacro edificio tipicamente orientale
Consacrandolo alla Madonna del Fileremo di Rodi
Perché questa oasi di preghiera e di pace
Alimenti lo spirito ecumenico
Ricordi il sublime olocausto
Dei 15.000 italiani caduti e dispersi nell’Egeo
Cui mancò la fortuna non il valore

Fin dal giorno dell’inaugurazione ufficiale, il Tempio Votivo ha esercitato una naturale e spirituale attrazione popolare, tanto che quotidianamente è frequentato da reduci, invalidi, famiglie di caduti, scolaresche e cittadini provenienti da tutte le parti d’Italia e anche dall’estero.

Solo così i gloriosi Caduti, che con il loro sublime sacrificio aprirono i cieli della Patria alla speranza, potranno continuare a gettare sprazzi di luce immortale sui nostri orizzonti.

 

Sac. Dott. Edoardo Fino
Già Cappellano dell’Aeronautica dell’Egeo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *