Il principio della fine: Rodi 1942

Tra le carte di mio padre, Rocco Giglio, ingegnere della Banca d’Italia, ho trovato una busta speditagli da Rodi il 21 marzo 1942, con una lettera dell’ingegnere locale, Lanari, che seguiva i lavori di costruzione del locali Magazzini Fiduciari, progettati appunto dal mio genitore.
Dove sta l’interesse storico e filatelico? Quello storico sta nel fatto che questi Magazzini Fiduciari, completi anche di celle frigorifere, avrebbero costituito dal punto di vista economico e commerciale una valorizzazione per Rodi e le Isole italiane dell’Egeo nei rapporti con la vicina Turchia e con le limitrofe isole greche prive di queste strutture.
Il progetto era partito nel 1938, per cui mio padre si era recato ripetutamente a Rodi (l’ultima visita risaliva al novembre 1939, quando ancora nulla faceva presagire la guerra che Hitler avrebbe scatenato), per esaminare il terreno sul quale edificare e progettare l’opera che, omaggio della Banca d’Italia, doveva costituire, insieme ad altre opere da realizzare in Libia e Africa Orientale, la testimonianza dell’impegno del Governo italiano per lo sviluppo di questi possedimenti d’oltremare.
Realizzazione da presentare, credo, in una grande mostra d’oltremare da tenersi nel 1942, nel quadro della famosa Esposizione Universale prevista per tale data.
Erano, in effetti, costruzioni importanti, la cui superficie complessiva coperta e scoperta si aggirava sui 16.000 mq, con un muro di recinzione il cui sviluppo perimetrale misurava 450 metri.
Sopravvenuta, poi, il 10 giugno 1940 la nostra dichiarazione di guerra a Francia e Regno Unito i lavori di costruzione erano ugualmente proseguiti, ma, al tempo stesso, Rodi era stata oggetto di attacchi aerei ed aeronavali britannici, l’ultimo dei quali, il 15 marzo 1942, aveva anche colpito queste opere, e dei relativi danni, appunto il locale direttore dei lavori, ing. Alfredo Lanari, relazionava a mio padre.
E l’interesse filatelico? E’ nella affrancatura della busta con due francobolli italiani, il 50 centesimi della Posta Aerea ed il 50 centesimi della serie “imperiale”, quando Rodi aveva i suoi francobolli sia di posta aerea che ordinaria con i quali veniva affrancata tutte la posta in partenza.
Evidentemente, però, questi francobolli locali dovevano essere terminati, né erano stati ristampati, per cui, è la mia ipotesi, erano stati mandati per la corrispondenza i francobolli italiani.
Da quando era iniziato questo uso? Sarebbe interessante trovare altra corrispondenza proveniente dall’Egeo per una verifica sulle date di partenza e capire la normalità o la eccezionalità di questa affrancatura datata marzo 1942.
Certamente era un segno che la guerra aveva cambiato qualcosa a Rodi e nell’Egeo e non in senso positivo per l’Italia ed i suoi territori lontani.

 

DOMENICO GIGLIO

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